Di Davide Berruti
Prefazione di Pietro Veronese
Introduzione di Luisa Morgantini
Gli incontri si terranno:
- lunedì 20 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Loffredo - Via
Michele Kerbaker 19 – Napoli
con l’autore il prof. Giuseppe Cataldi
- martedì 21 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Odradek - Via
dei Banchi Vecchi 57 – Roma
con l’autore il Min. Plen. Massimo Marotti,
Pietro Veronese e Marco Rotelli
- Mercoledì
22 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Melbookstore - Via
Rizzoli 18 – Bologna
con l’autore il prof. Alfredo Camerini
- giovedì 23 febbraio, ore 18,00
Presso la libreria Melbookstore -
Piazza Trento e Trieste (Palazzo San Crispino) - Ferrara
Con l’autore Massimo Maisto e Daniele
Lugli
- venerdì 24 febbraio, ore 17,30
Presso la sala del Centro Studium
- Via Morelli 8 - Gorizia
Con l’autore Federico Portelli e Andrea
Bellavite
Come si costruisce la pace e perché “conviene” di più fare
la guerra? Questo libro svela i meccanismi che oppongono la costruzione della
pace alle spinte nazionaliste, dell’odio etnico, della sopraffazione e della
violenza. Uno di questi meccanismi consiste nel far credere all’opinione
pubblica che la guerra non esiste più. C’era una volta la guerra, quella che
hanno combattuto i nostri padri e i nostri nonni, non certo ora, non qui.
Il termine guerra è tenuto lontano dagli strateghi della
comunicazione, vuoi per ottenere consenso nei percorsi parlamentari e
dall’opinione pubblica, vuoi per non disturbare l’andamento dei mercati e delle
borse con notizie troppo allarmanti. Ma anche per non risvegliare troppo quella
coscienza collettiva che, se informata, si leverebbe contro ogni disavventura
di conquista o scellerato progetto di intervento militare. Ed ecco che proprio
loro, i militari, hanno inventato e diffuso la nuova veste della guerra: il peacekeeping…
“La
questione che ha appassionato la mia generazione – però senza successo – è
stata se gli Stati abbiano o no il diritto di varcare le frontiere di altri
Stati per imporre con la forza la pace o il rispetto dei diritti umani. È stata
se le frontiere, questo limite simbolico, sacralizzato (i nostri nonni morirono
per i “sacri confini della patria”), debbano essere anche il limite della
giustizia, della vita, dell’umanità. È una questione che non abbiamo saputo
risolvere. La ricerca continua. Resta viva, praticata, operante, la volontà dei
costruttori di pace. È da lì che bisogna eternamente ripartire”. (Pietro
Veronese, la Repubblica)
“L’autore
evidenzia come sia indispensabile separare gli interventi di costruzione della
pace (peacebuilding) dalla
commistione con i militari e al contempo racconta i palesi fallimenti e le
ipocrisie degli aiuti umanitari, che invece di agire sui conflitti per creare
condizioni di sviluppo e di economia sociale diventano portatori di nuovi
conflitti e disuguaglianze”. (Luisa Morgantini)
Con il patrocinio
di: Intersos, Fondazione Alexander Langer, EducAid, Associazione per la pace,
Associazione Europa Levante
L’autore
Davide
Berruti (Cagliari, 1969) è laureato in Lingua e Letteratura Araba. Attivo nella
cooperazione internazionale dal 1996, nel 1999 ha cominciato a lavorare come
formatore di operatori internazionali con il Centro studi difesa civile e con
l'Università internazionale delle istituzioni dei popoli per la pace di
Rovereto. Dal 1999 al 2005 è stato coordinatore nazionale dell'Associazione per
la Pace. Dal 2004 al 2008 ha coordinato il progetto “Dialoghi di pace a Cipro”.
Dal 2002 al 2008 è stato presidente della società cooperativa Mediazioni, per
la gestione positiva dei conflitti. Attualmente lavora come libero
professionista e come docente in molti Master per operatori di pace oltre che
come consulente per i processi di riconciliazione in alcuni progetti di
cooperazione internazionale. Coordina la missione umanitaria di Intersos in Sud
Sudan.
Per informazioni, Infinito edizioni: 06/93162414
Maria Cecilia Castagna: 320/3524918