Translate

mercoledì 26 novembre 2014

Donne che vorresti conoscere su Il momento di scrivere e Leggeremania


Il libro di Emanuela Zuccalà, Donne che vorresti conoscere, ha avuto ben due recensioni ieri, in occasione della giornata del #noallaviolenzasulledonne. Grazie alle redazioni di Il momento di scrivere e Leggeremania!
Di seguito riportiamo per i nostri lettori blogger l'inizio di entrambi gli articoli. Leggeteli integralmente ai link sottostanti.

Buona lettura, ricordando il nostro motto a riguardo: 1 giorno di sdegno, 364 di impegno.

Maria Simeone, Il momento di scrivere. "Donne che vorresti conoscere è uno di quei libri che, quando inizi a leggere, non riesci più a smettere. Le pagine scivolano una dietro l’altra, in un linguaggio fluido e impeccabile, catturando l’interesse del lettore con una narrazione viva e perfettamente costruita, in cui si entra nella vita di donne che, per loro sfortuna, sono le principali protagoniste dei racconti.
Ogni capitolo inizia con una descrizione suggestiva dei luoghi, quasi fosse l’inizio di un bel film, per poi riversare sul lettore, come una doccia gelata, la tragica realtà dei fatti: violenze e ingiustizie talmente drammatiche da sembrare inverosimili, mentre, purtroppo, sono tutte vere..."

Cristina Biolcati, Leggeremania. "Sono donne che resistono al degrado, alla discriminazione e alla violenza, quelle descritte dalla giornalista e scrittrice Emanuela Zuccalà.
Donne che vorresti conoscere (Infinito Edizioni, 2014) è un “romanzo corale” che tocca le corde più intime dell’animo umano, in una società divenuta molto attenta al femminicidio e alle tematiche ad esso connesse. Quello che prende vita, nelle pagine di questo libro, è una sorta di lungo reportage giornalistico, poiché in esso l’autrice raccoglie le esperienze più toccanti e significative della sua carriera di inviata. Troviamo la sintesi di intimi colloqui intrapresi con donne che hanno visto, in ogni parte del mondo, violati i loro diritti. Il rapporto di reciproca fiducia ha permesso alla giornalista di esprimersi a favore di queste donne, descrivendone la personalità, senza doverle relegare a sterili numeri di statistiche..."