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martedì 30 settembre 2014

@PIACERESCRIVERE intervista Maria Cecilia Castagna, direttrice amministrativa 
di Infinito edizioni

Negli ultimi giorni stanno crescendo le nostre collaborazioni con nuovi eventi web live. Questa mattina l'account twitter @PiacereScrivere, collegato al sito Il piacere di scrivere, ha pubblicato una bellissima e interessante intervista a Maria Cecilia Castagna, cuore amministrativo e non solo della casa editrice.
Si parla di tutto ciò che facciamo con il nostro piano editoriale specializzato in tematiche sociali e diritti umani e raccontiamo come è nato questo progetto, le difficoltà per portarlo alla luce e per continuare a fare questo lavoro in un mondo in cui l'editoria è ogni giorno sempre più in crisi.

Buona lettura e grazie a tutti quelli che ci seguono e ogni giorno ci danno la forza per andare avanti.

-Stay tuned-
Infinito edizioni

lunedì 29 settembre 2014



Cambogia, che cosa ci ha insegnato l’incontro di sabato 27 a Formigine con Marco Scarpati?


Sabato 27 settembre, grazie alla squisita ospitalità dei Magazzini San Pietro di Formigine, si è svolto un bell’incontro sulla Cambogia con Marco Scarpati, avvocato, presidente di Ecpat Italia e da decenni notissimo attivista per i diritti umani; Luigi Ottani, eccellente fotografo e padrone di casa; Pier Luigi Senatore, bravissimo giornalista e voce storica di “Radio Bruno”. A loro si è poi aggiunto Giorgio Amadessi, storico patron di RockNoWar e compagno di “scorribande” nel nome dei diritti umani del trio Scarpati-Senatore-Ottani.
L’incontro è stato molto piacevole e sono stati naturalmente toccati temi importanti e “tosti”. Da quest’incontro abbiamo imparato che:
   1) È ancora pieno di italiani che vanno a fare sesso a pagamento con le bambine e i bambini in Cambogia, il che vuol dire che siamo ancora lontani dall’avere una qualche minima certezza che questi autentici mostri finiscano in galera;
   2) La Cambogia è un Paese diviso in quattro fasce di popolazione – troppo ricchi, nuovi ricchi, poveri e poverissimi – ed è proprio quest’ultimo il “serbatoio umano” da cui escono le vittime che finiscono nei bordelli frequentati da occidentali, arabi, giapponesi e tanta umanità varia unita dall’intento comune di fare le peggiori porcherie ai danni dei più deboli, a partire proprio dai bambini;
   3) Che i poverissimi possono essere salvati e riscattati da una condizione terribile, come dimostra il lavoro di Ecpat, a patto che vi siano persone di buona volontà disposte a spendersi e a rischiare in prima persona per raggiungere questo nobile scopo e che vi sia un sistema di leggi tale da far pagare chi commette abusi – tanto come tenutario che come cliente – ai danni dei più deboli;
   4) Che la provincia italiana, nello specifico Formigine, ma in generale tutta la provincia, non è affatto necessariamente condannata a concentrarsi solo su sagre paesane a base di salsicciotti e processioni ma che invece ha un nucleo solido, a volte più solido delle grandi città, attento a tematiche più difficili ma proprio per questo più importanti, molto più importanti.
Per tutte queste ragioni l’incontro di sabato ai Magazzini San Pietro è stato molto rilevante e sempre per questo il nostro impegno continuerà ad andare sempre e comunque in quella direzione, perché non è affatto vero che gli italiani non vogliono affrontare temi seri e perfino duri, è invece vero che si fa loro – a tutti noi – un grande torto se non li mettiamo – se non ci mettiamo – in condizione di conoscere, affrontare e confrontarsi con questi temi.

Avanti così, dunque.

venerdì 26 settembre 2014

INFINITO EDIZIONI PER #HeForShe

Mentre vi annunciamo la nascita dell'account twitter del Premio Barbara Fabiani per la storia sociale, in ricordo di una donna e di una studiosa, prematuramente scomparsa, che si è battuta strenuamente per i diritti delle donne e la parità di genere, abbracciamo caldamente la campagna #HeForShe, promossa recentemente alle Nazioni Unite dall'attrice Emma Watson, la nota Hermione Granger della saga di Harry Potter.
Riportiamo di seguito il suo stupendo discorso sulla battaglia per l'ottenimento delle pari opportunità tra uomini e donne. 
Buona lettura e buona riflessione a tutti!
"Vostre eccellenze, Segretario generale dell’ONU, presidente dell’Assemblea Generale, direttore esecutivo di ONU Donne, distinti ospiti.
Oggi lanciamo una campagna chiamata #HeForShe. Mi sto rivolgendo a voi perché abbiamo bisogno del vostro aiuto. Vogliamo porre fine alla disparità di genere e, per farlo, abbiamo bisogno del coinvolgimento di tutti.
Questa è la prima campagna nel suo genere all’ONU, vogliamo spronare tanti più uomini e ragazzi possibili ad essere dei sostenitori del cambiamento e non vogliamo solo parlarne. Vogliamo assicurarci che sia tangibile.
Sono stata eletta ambasciatrice di buona volontà dell’ONU Donne sei mesi fa, e più ho parlato di femminismo e più mi sono resa conto che troppo spesso combattere per i diritti delle donne diventa sinonimo di odiare gli uomini. Se c’è una cosa che so con certezza è che questo deve finire.
Per la cronaca, il femminismo per definizione è la convinzione che uomini e donne debbano avere pari diritti, pari opportunità. È la teoria dell’uguaglianza politica, economica e sociale dei sessi. Emma watsonHo cominciato a mettere in dubbio le supposizioni basate sul genere tanto tempo fa.
Quando avevo 8 anni ero confusa dal fatto che mi definissero dispotica perché volevo dirigere le recite che allestivamo per i nostri genitori; ma ai maschi non succedeva. Quando a 14 anni, ho cominciato ad essere sessualizzata da certi elementi dei media.
Quando a 15 anni, le mie amiche hanno cominciato ad abbandonare le squadre degli sport che amavano perché non volevano apparire muscolose.
Quando a 18 anni, i miei amici [maschi] non erano capaci di esprimere i loro sentimenti… ho deciso che ero femminista e la cosa mi sembrava tutt’altro che complicata. Ma le mie ricerche più recenti mi hanno dimostrato che “femminismo” è diventata una parola impopolare. Le donne si rifiutano di identificarsi come femministe.
A quanto pare, [io] sono tra le schiere di donne le cui parole sono percepite come troppo forti, troppo aggressive, isolanti e anti-uomini, persino non attraenti. Perché è diventata una parola tanto scomoda?
Provengo dalla Gran Bretagna e penso che sia giusto che io sia pagata tanto quanto le mie controparti maschili; penso che sia giusto che io sia in grado di prendere delle decisioni che riguardano il mio corpo; penso che sia giusto che le donne vengano coinvolte in mia vece [nella politica] in quelle decisioni che influenzeranno la mia vita; penso che sia giusto che socialmente mi sia garantito lo stesso rispetto che è garantito agli uomini.
Ma sfortunatamente, posso dire che non c’è neanche una nazione al mondo in cui le donne possono aspettarsi di ricevere questi diritti. Nessuna nazione al mondo può dire di aver raggiunto la parità dei sessi. Considero questi diritti dei diritti umani. Ma io sono una delle [donne] fortunate.
La mia vita è un vero e proprio privilegio perché i miei genitori non mi hanno voluto meno bene perché sono nata femmina; la mia scuola non mi ha limitata perché ero una ragazza; i miei mentori non hanno presupposto che sarei andata meno avanti [nella vita] perché un giorno avrei potuto avere un figlio.
Queste influenze, sono stati gli ambasciatori per la parità dei sessi che mi hanno resa chi sono oggi. Potrebbero non esserne consapevoli, ma sono quei femministi involontari che stanno cambiando il mondo oggi. Ne abbiamo bisogno in numero maggiore.
E se ancora odiate la parola: non è la parola che è importante, ma l’idea e l’ambizione che ci sta dietro. Perché non tutte le donne hanno ricevuto i miei stessi diritti. Infatti, statisticamente, sono molto poche ad averli ricevuti.
Nel 1997, Hilary Clinton fece un famoso discorso a Pechino sui diritti delle donne. Tristemente, molte delle cose che voleva cambiare allora, sono ancora vere oggi. Ma quello che mi ha colpito di più, è che meno del 30% del pubblico era composto da uomini.
Come possiamo influire sul cambiamento nel mondo quando solo la metà di esso è invitato o si sente benvenuto a partecipare alla conversazione? Uomini. Vorrei cogliere quest’occasione per estendervi un invito formale. La parità di genere è anche un problema vostro.
Perché fino a questo momento, ho visto il ruolo di mio padre considerato meno importante dalla società, nonostante da piccola avessi bisogno della sua presenza tanto quanto quella di mia madre. Ho visto giovani uomini affetti da malattie mentali, incapaci di chiedere aiuto per paura di apparire meno virili, o meno uomini.
Infatti, nel Regno Unito il suicidio è la prima causa di morte degli uomini tra i 20 e i 49 anni, eclissando incidenti stradali, cancro e malattie cardiache. Ho visto uomini resi fragili ed insicuri dalla percezione distorta di cosa sia il successo maschile. Neanche gli uomini beneficiano dei diritti della parità di genere.
Non parliamo molto spesso di come gli uomini siano imprigionati dagli stereotipi di genere, ma riesco a vedere che lo sono. E quando ne saranno liberati, come conseguenza naturale le cose cambieranno anche per le donne. Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno in dovere di essere sottomesse. Se gli uomini non devono controllare, le donne non dovranno essere controllate.
Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti. E’ tempo di concepire il genere su uno spettro, e non come due serie di valori opposti. Se smettiamo di definirci l’un l’altro in base a cosa non siamo, e cominciamo a definire noi stessi in base a chi siamo, possiamo essere tutti più liberi. Ed è di questo che si occupa He For She.
Di libertà. Voglio che gli uomini prendano su di sé questo impegno, così che le loro sorelle, madri e figlie possano essere libere dai pregiudizi, ma anche perché anche i loro figli possano avere il permesso di essere vulnerabili e umani. Rivendichiamo quelle parti di loro che hanno abbandonato e così facendo permettere loro di essere una versione più vera e più completa di loro stessi.
Magari starete pensando: chi è questa tipa di Harry Potter? E che diavolo ci sta facendo a parlare all’ONU? E’ una buona domanda. Mi sono chiesta la stessa cosa. Tutto quello che so è che mi importa di questo problema e che voglio far sì che le cose migliori.
Avendo visto quello che ho visto e avendone l’opportunità, credo che dire qualcosa sia una mia responsabilità. Lo statista Edmund Burke ha detto che per far sì che il male trionfi, tutto ciò che serve è che bravi uomini e brave donne non facciamo niente.
Nella mia agitazione per questo discorso, e nei miei momenti di insicurezza, mi sono detta con fermezza: se non io, chi? Se non ora, quando? Se avete dei dubbi simili, quando vi si presentano delle opportunità, spero che queste parole vi siano d’aiuto. Perché la realtà è che se non facciamo niente, ci vorranno 75 anni, o che io compia quasi 100 anni, prima che le donne possano aspettarsi di essere pagate tanto quanto gli uomini per lo stesso lavoro. 15 milioni e mezzo di ragazze si sposeranno nei prossimi sedici anni e lo faranno da bambine.
E con questi ritmi, non sarà prima del 2086, che tutte le ragazze della campagna africana potranno ricevere un’educazione di livello secondario. Se credete nella parità, potreste essere uno di quei femministi involontari di cui ho parlato prima e per questo, mi complimento con voi. Stiamo facendo fatica a trovare una parola che ci unisca, ma la buona notizia è che abbiamo un movimento che ci unisce. Si chiama He For She.

Vi invito a farvi avanti, a farvi vedere e a chiedervi: se non io, chi? Se non ora, quando? Vi ringraziamo tantissimo."  (dal sito Green Pink. Il discorso è stato pronunciato dall'attrice Emma Watson il 21 settembre a New York, alle Nazioni Unite).

giovedì 25 settembre 2014


OPG: NOMINATO FINALMENTE L’ORGANISMO DI COORDINAMENTO PER IL SUPERAMENTO DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI, MA…


Con oltre due mesi di ritardo sui tempi stabiliti, la Conferenza delle Regioni ha finalmente nominato i propri rappresentanti nell’Organismo di coordinamento per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (previsto dalla Legge 81/2014, articolo 1 comma 2 bis). SI tratta degli assessori regionali alla Salute di Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Sardegna e Toscana, che rappresenteranno tutte le regioni italiane. Lo rende noto la campagna stopOPG in un comunicato, ricordando che l’Organismo “ha il compito delicatissimo di esercitare funzioni di monitoraggio e di coordinamento delle iniziative assunte per garantire il completamento del processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari e di relazionare al Parlamento”.
Le associazioni italiane riunite nella campagna stopOPG sollecitano il ministero della Salute a convocare immediatamente l’Organismo, che deve “agire subito, perché vi sono ritardi e incongruenze nell’attuazione della nuova legge: dopo una flessione iniziale risultano in aumento i ‘nuovi ingressi’ in Opg, mentre molte regioni invece di ridurre al minimo indispensabile i posti nelle Rems (i ‘mini Opg’) insistono per costruire queste neo strutture manicomiali, trascurando i progetti terapeutico-riabilitativi individuali alternativi all’internamento. Si profila così il rischio non solo di un’ulteriore inaccettabile proroga, ma di uno stravolgimento della nuova legge: i vecchi Opg sarebbero sostituiti da nuove strutture regionali di tipo manicomiale. Ancora una volta la custodia e la segregazione delle persone al posto della cura e del reinserimento sociale”.
Per questo, continua il comunicato, “stopOPG riprende la sua mobilitazione: l’obbiettivo resta abolire le parti del codice penale che tengono in vita l’Opg e quindi la logica manicomiale. E nel frattempo attuare questa buona legge, che ha finalmente considerato l’Opg, come era il manicomio, luogo ‘inadatto’ alla cura e ha fornito concrete opportunità per chiuderli”.
Dedicato allo scandalo degli Opg italiani è lo splendido libro di Angelo Lallo, “MALA DIES”, che dovrebbe essere letto in tutte le scuole italiane, se questo fosse un Paese che ancora conosce la decenza.
Ricordiamo e consigliamo, inoltre, il film doc di Francesco Cordio, “LO STATO DELLA FOLLIA”.

mercoledì 24 settembre 2014

IL 26 SETTEMBRE OSPITI DA @CASALETTORI CON 
IL CUORE DELLA LUNA

Il 26 settembre la casa editrice Infinito edizioni è ospite del noto e culturale account twitter @CasaLettori!
Alle ore 21:
- presentazione live del libro Il cuore della luna di Giuseppe Ammendola
- a seguire Tweet intervista a cura di @CasaLettori al nostro autore, che risponderà dall'account @biopip

Non mancate e partecipate numerosi all'evento web!

Potrete intervenire, rispondere, ritwittare e parlare direttamente con noi e con il nostro autore!

Connettetevi insieme a noi! Vi aspettiamo!

-Stay tuned-
Infinito edizioni

martedì 16 settembre 2014

SAPETE FARE COME 
VITTORIO CALOGERO?



Vivere lunghi anni felici, in armonia con se stessi, gli altri e il mondo che ci circonda sono alcuni dei consigli di Vittorio Calogero per una vita sana. Per vedere l'autore che dimostra quanto sostiene guardate questi due link di Youtube: primo videosecondo video.

lunedì 15 settembre 2014

I BASTARDI DI SARAJEVO IN PROMOZIONE!!


La casa editrice lancia sul sito www.infinitoedizioni.it l'anteprima del nuovo libro di Luca Leone  I BASTARDI DI SARAJEVO.
Il libro sarà nelle librerie da metà ottobre circa. Nel frattempo, è acquistabile, fino al 15 ottobre, in anteprima con uno sconto del 20% e l'autografo per coloro che lo vorranno prenotare. Le consegne, tramite corriere espresso, saranno effettuate a partire circa dal 15 ottobre.

Per tutti coloro che indicheranno all'atto dell'acquisto online la parola chiave BLOG LUCA, sarà inviato in omaggio un altro libro della casa editrice, a scelta dell'editore. Questo premio è previsto per i primi 50 pre-acquisti.

L'anteprima del libro è disponibile nella sezione In pubblicazione del sito della casa editrice oppure facendo semplicemente clik qui.

A breve l'autore pubblicherà, tra la prossima settimana e il 15 ottobre, alcuni contenuti omaggio per i lettori del blog, della pagina facebook e di twitter!

mercoledì 10 settembre 2014

CENA CON L'AUTORE 
GIUSEPPE COCO


Il 19 settembre presso l'Agriturismo Ca' di Mat a Campogalliano (MO) si terrà l'evento Pasto gentile con l'autore, con Giuseppe Coco, autore del libro Il pasto gentile. Alimentazione nonviolenta e saggezza tibetana.

Infinito edizioni e LAV Modena vi aspettano numerosi! Il contributo dell'evento comprenderà una cena a buffet a base di specialità modenesi realizzate con ingredienti cruelty free, un'offerta per i progetti LAV Modena e un libro della casa editrice Infinito edizioni.
Abbiamo pensato anche a un menù personalizzato per i bimbi, con un libro illustrato a scelta.

Come potete fare per prenotarvi?

Potete chiamare il numero
320-4795021
oppure scrivete una e-mail all’indirizzo

lav.modena@lav.it

Vi aspettiamo!



martedì 9 settembre 2014


Il nuovo libro 
di Daniele Dell'Agnola:
BACIARE NON È COME APRIRE UNA SCATOLETTA DI TONNO





“Baciare non è come aprire una scatola di tonno. Però rischi di tagliarti”.

Una ragazza di 24 anni trova lavoro come supplente in una scuola. Segue una classe di quindicenni svizzeri di lingua italiana, in una realtà problematica: disagio e violenza giovanile, amori pericolosi, intolleranza della gente e del potere politico. Gambastorta, Biondissima, Hernando, Pauline, Zyed, Angela, Paolo, Andy, Kabul, Orietta, sono gli adolescenti che segnano un’esperienza indimenticabile per la giovane supplente, alla prima concreta esperienza lavorativa dopo gli studi.
La protagonista ama con tormento, incontra genitori in crisi e si accorge che alcuni studenti conservano potenti risorse, come la nuova arrivata, Kabul. D’altro canto, come una spugna gettata in un mare in tempesta, vive i conflitti tra gli insegnanti e subisce la rabbia e le frustrazioni di chi si è visto la vita passare come un niente. Così le aule e i corridoi della scuola diventano una micro-realtà in inevitabile ritardo rispetto a un mondo che è cambiato e si evolve senza soste.
La tensione in città sale. La rabbia della gente e la violenza aumentano in silenzio. Sullo sfondo una Svizzera di lingua italiana, periferica e spesso associata a un benessere di facciata che in realtà nasconde un serio malessere, a monte del quale si cela per molti ragazzi e per gli adulti la difficoltà di ritrovare una mappa emotiva di riferimento.
Nonostante tutto, esistono germogli che forse resisteranno alle intemperie del razzismo e della mancanza di dialogo.
“Dromedario Gambastorta, Hernando, Pauline, Kabul, Zyed e i loro compagni, apparentemente così scombinati, lasciati a se stessi e incompresi in un mondo che si ostina a non evolvere e ad accogliere la diversità, quella loro e quella dei nuovi venuti, hanno saputo far propria la lezione della loro giovane “soressa”: “baciare non è come aprire una scatola di tonno, però rischi di farti male”. Coinvolgersi non è semplice e rischi di farti male, ma è solo così che cadono i muri”. (Daniela Tazzioli)

giovedì 4 settembre 2014



Rivoluzione a scuola: e se il governo Renzi si fosse liberamente ispirato a un nostro libro?



Settembre, andiamo. È tempo di migrare? No. È tempo di tornare tra i banchi di scuola. Mentre alunni, maestri e professori stanno spolverando zaini, astucci e registri, in Italia ci si prepara a una vera e propria RIVOLUZIONE.
Ecco alcuni punti interessanti per ridare nuova linfa al nostro sistema scolastico:

  Risoluzione del problema delle supplenze e del reclutamento insegnanti.

   Abolizione degli afosi reclutamenti docenti, chiusi d’estate in capannoni stile fattoria – il famoso effetto stalla – arruolati come soldati che aspettano di essere salvati dalla pena della disoccupazione.

-   Più meritocrazia. Su tutti i livelli.

-   Presidi più all’avanguardia nella gestione di risorse e personale.

-  Ristrutturazione degli ambienti scolastici, per renderli più sicuri e soprattutto più vivibili.

-  Scuola-sport: attività fisica in strutture apposite (e si auspica in orari extra-curriculari).

-  Scuola-impresa: gli studenti devono essere inseriti maggiormente nel mondo del lavoro. La scuola da parte sua deve dialogare maggiormente con le aziende per formare adeguatamente futuri giovani dipendenti.

-  Proposta di studio di più lingue straniere. Non solo l’inglese, ma anche arabo e cinese.

-  Aggiornamenti per il personale docente, che deve sempre rinnovarsi e rimanere “sul pezzo”.

-  Inibire interventi sindacali che talvolta vanno a ledere il sistema scolastico, più che a rinnovarlo.

Vi sembra di leggere qualcosa di familiare? Magari le famose linee guida del nuovissimo e rivoluzionario “patto educativo” firmato dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ma soprattutto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi?
No. A dire la verità questi, che così tanto assomigliano ai dodici punti pubblicati su testate giornalistiche e siti web, sono i suggerimenti presenti nel saggio Rivoluzione a scuola di Corrado Poli, insegnante precario tornato dietro le cattedre italiane dopo un lungo periodo di insegnamento negli Stati Uniti.
Che Renzi abbia avuto tra le mani il libro e abbia pescato a reti spiegate a stelle e strisce gli spunti per il suo governo? Del resto conosciamo bene lo stile filo-americano del nostro premier. Se poi digitate su google la stringa “rivoluzione-scuola” vedrete un elenco di titoloni di giornali e siti, tutto riferito alla riforma scolastica di Renzi… e al titolo del libro di Corrado Poli.
Lasciamo al lettore la voglia di capire se è nato prima l’uovo o la gallina, ma per chi volesse approfondire questa tematica, nel libro Rivoluzione a scuola l’autore Corrado Poli elenca molti altri aspetti per migliorare e rendere felici gli insegnanti italiani. Un esempio? L’orario personalizzato su misura per ogni studente, stile americano, in cui ogni ragazzo potrebbe inserire, nel suo timetable, le materie che più gli interessa approfondire, lasciando come fisse le discipline utili per una cultura comune di base.

Buona lettura, grazie al governo in carica per essersi ampiamente ispirato a Rivoluzione a scuola …e auguriamo #labuonascuola a tutti!


lunedì 1 settembre 2014





Mancano pochi giorni all'apertura della nuova edizione del VeganFest, ospite anche quest'anno della manifestazione SANA di Bologna. Il VeganFest apre sabato 6 settembre e termina martedì 9 e si tiene al padiglione 34 della Fiera di Bologna. La nostra casa editrice sarà presente con due incontri, il primo con Giuseppe Coco che domenica 7 alle 12,30 terrà il VeganLAB Cooking Show “L’uso delle spezie” e lunedì 8 vi invitiamo a seguire l'incontro con Giuseppe Ammendola che presenta il libro certificato VeganOk IL CUORE DELLA LUNA, alle 12,00. Vi aspettiamo!