I millennials,
così viene definita la generazione di giovani nati tra il 1982 e il 2000, sono sempre più coscienti del peso delle scelte
alimentari sull'ambiente. Lo si legge in una ricerca condotta su 800 ragazzi
tra i 18 e i 30 anni in tutta Italia: sei ragazzi su dieci considerano le diete
sostenibili - quelle che si basano sui cibi della dieta
mediterranea - "sicure dal punto di vista nutrizionale (73%) e senza particolari
ripercussioni sulla vita sociale (64%)". Il 61% degli intervistati sostiene
però che siano care, quindi non sostenibili economicamente e, per il 43%, offrono
pochi alimenti alternativi. I giovani sono anche precursori della volontà del
legislatore: è notizia di oggi l’approvazione della legge contro lo spreco
alimentare. La norma, che riprende lo spirito di Expo 2015, definisce per la prima volta nell'ordinamento italiano i
termini di "eccedenza" e "spreco" alimentari, fa chiarezza
tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta a semplificare
le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e
della tracciabilità. Rispetto alla norma approvata in Francia pochi mesi fa su
questo tema, che si basa sulla penalizzazione, quella
italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica. Consente la raccolta dei prodotti
agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Dice in
modo chiaro che il pane potrà essere donato nell'arco delle 24 ore dalla
produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della
ristorazione, permette ai clienti l'asporto dei propri avanzi con la family bag.
Buone pratiche e sensibilità ambientale vanno incontro allo
spirito del libro di Andrea Merusi dal titolo La sfida
di oggi. Il cambiamento climatico e il rapporto tra uomo e natura, in cui l’autore
analizza lo stretto legame tra cambiamento climatico e fattore umano e propone
idee e suggerimenti per invertire la rotta.