Giulia Quintavalle è stata la prima italiana a salire
sul gradino più alto del podio durante le Olimpiadi di Pechino nella sua
specialità, il judo. La sua esperienza di atleta, la sua tenacia da campionessa
e la sua passione infinita l’hanno portata a ottenere un traguardo unico. La sua
grande sensibilità la avvicina ai giovani e il suo occhio attento individua nello
sport una strategia sana e vincente per combattere due fenomeni quanto mai
odiosi, il bullismo e il cyberbullismo. Luciano
Garofano e Lorenzo Puglisi indagano questi
comportamenti molestatori nei confronti di un soggetto più debole o psicologicamente
più fragile nel libro dal titolo La prepotenza
invisibile. Bulli e cyberbulli: chi
sono, come difendersi. Identikit
del bullo e della sua vittima, testimonianze dei parenti delle vittime e del
mondo della scuola fanno parte di un libro che dovrebbe essere letto e diffuso
in quanto la conoscenza è un’arma efficacissima. Per i nostri lettori e per la
stampa riportiamo il testo che la campionessa Giulia Quintavalle ha voluto
scrivere questo libro.
“Il bullismo è un
tema a me caro, che seguo da vicino come testimonial della campagna 2015 del
progetto Elios (Energia Olimpica contro il cyberbullismo), promossa
dall’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e Doping. Da sportiva e da mamma
considero il bullismo e il cyberbullismo due brutte bestie: è importante
conoscerle e capirle per aiutare le vittime a difendersi dai bulli reali e
virtuali. Per questo considero questo libro un piccolo passo per iniziare a
riflettere sulle cause che portano giovani uomini e donne senza distinzione
sociale ad agire con violenza, cattiveria e rabbia verso i propri coetanei, che
molto spesso per vergogna o paura si nascondono nel silenzio e nella
sofferenza.
Come atleta di Judo
quando mi trovo ad affrontare un avversario ho il tempo per conoscerlo,
studiarlo, capire le sue tecniche migliori e prepararmi al meglio per vincerlo;
quando si tratta di bullismo e cyberbullismo, invece, la vittima è colta
impreparata, anzi molte volte sono le persone più deboli a venir colpite
proprio perché fragili e con minori difese. È importante sensibilizzare i
giovani e le loro famiglie al rispetto delle regole, ma soprattutto dell’altro,
e non importa quale sia la lingua, la religione, il colore della pelle, se sia
un diversamente abile o un normodotato (come si usa dire oggi): l’importante è
promuovere lo sport come mezzo di prevenzione riguardo questi temi, portando
avanti valori di lealtà, onestà e correttezza.
Come mamma credo
che la famiglia, oltre alla scuola, giochi un ruolo determinante: è il primo
luogo in cui il bambino deve conoscere e imparare regole e valori, perciò è fondamentale
che cresca in un ambiente solido e comunicativo. Saper ascoltare i propri
figli è il primo dovere di ogni genitore. Da atleta sono convinta che sia
fondamentale abituare fin da piccoli i ragazzi a frequentare ambienti sportivi
sani, in cui imparino a confrontarsi con gli altri secondo regole ben precise,
ad avere obiettivi vincenti raggiungibili con sacrificio e costanza; ma soprattutto
che lo sport insegni ai giovani atleti ad accogliere la sconfitta sempre con un
inchino, come accade nel mio sport all’inizio e alla fine di ogni
combattimento.
Leggendo questo
libro avrete capito quanto sia necessario parlare di bullismo e di cyberbullismo.
Non dobbiamo essere più vittime ma attori vincenti, conoscendo le varie forme
in cui si può manifestare il bullismo, confrontandoci e soprattutto
denunciando situazioni e persone. Non dobbiamo e non dovete aver paura – mi
rivolgo soprattutto a voi genitori – fate fare sport ai vostri figli, li
aiuterà a crescere in modo più sano e forte, trasformando le loro paure in
punti di forza e da vittime potranno diventare persone adulte consapevoli e
meno sole!”.