“5 aprile 1896: davanti ai 70.000
spettatori assiepati nello stadio Panathinaiko di Atene, il braciere
olimpico torna ad ardere. Il sogno del barone francese Pierre de Coubertin
s’avvera, 1.503 anni dopo l’editto di Teodosio, imperatore di Bisanzio che
aveva messo al bando tutti i Giochi pagani a partire proprio da quelli di
Olimpia, su esplicita richiesta di Ambrogio, vescovo di Milano. Si gareggia dal
6 al 15 aprile, 245 gli atleti (nessuna donna!) e 13 i Paesi rappresentati, sebbene
non esistano ancora le rappresentative nazionali.
I tedeschi
Weingärtner (6 medaglie, di cui 3 ori, nella ginnastica) e Schuhmann (4 ori
tra ginnastica e lotta più un bronzo nei pesi) sono gli atleti più medagliati,
nell’edizione segnata dalla prima maratona della storia, che vede il trionfo
dell’eroe di casa Spyridon Louis, venditore d’acqua della vicina cittadina di
Maroussi. A quella maratona avrebbe voluto prendere parte l’italiano Carlo
Airoldi, arrivato ad Atene a piedi! Ma un premio di 2.000 pesetas ricevuto
pochi mesi prima per la vittoria nella Torino-Barcellona del 1895 gli vale il
riconoscimento di “professionista” e ne causa l’esclusione. Ma un italiano in
gara, la cui partecipazione verrà attestata solo anni dopo, e solo grazie
all’impegno dei più valenti storici dell’olimpismo, c’è: si chiama Giuseppe
Rivabella, alessandrino, ingegnere titolare di un’importante impresa edile in
Grecia, dove al momento dei Giochi vive già da tempo, tanto da essere sposato
con una donna del luogo. L’8 aprile partecipa alla gara di tiro, senza però
accedere alla finale del giorno successivo. Morirà poi in Italia nel 1913. La
sua partecipazione è il primo “oro” della storia italiana alle Olimpiadi”.
Emozioni, sudore e gioia: questo è Oro Azzurro. Da
Atene 1896 a Rio 2016, tutta l’Italia che ha vinto alle Olimpiadi estive,
novità scritta a quattro mani dai giornalisti Dario Ricci e Carlo Santi. Oro
Azzurro raccoglie le storie degli eroi dello sport italiano che dal lontano 1896 di Atene alla recentissima Rio de
Janeiro hanno trionfato singolarmente e a squadre portando in vetta al
mondo il Tricolore. Dal primo oro, nell’ippica con il conte Giovanni Giorgio Trissino, continuando
con grandissimi campioni olimpionici come Nedo
Nadi, Livio Berruti, Gelindo Bordin, Stefano Baldini, Gabriella Dorio, Sara Simeoni, i fratelli Abbagnale,
Pietro Mennea, Giovanna Trillini, Federica
Pellegrini, fino Fabio Basile
(oro numero 200), Niccolò Campriani,
Chiara Cainero, Jessica Rossi e tutti gli altri magnifici campioni
italiani.
“Nelle 207 medaglie d’oro, che gelosamente custodiamo, c’è la
storia di tutta l’Italia dello sport. Ci sono i protagonisti di un’antologia
straordinaria: dal Gian Giorgio Trissino che è stato il primo olimpionico
italiano, a Ondina Valla, la prima donna con l’oro olimpico al collo nel ‘36 ai
Giochi di Berlino. E tutti, davvero tutti, hanno un posto speciale nel nostro
cuore”. (Giovanni Malagò
“Abbiamo raggiunto, e poi superato, il
traguardo della medaglia d’oro numero 200: questo risultato ci riempie di
orgoglio; siamo a quota 207 di una storia importante, fatta di campionesse e
campioni di grandissimo livello, una storia che comincia nel 1900 e che da
allora non si è mai interrotta”. (Luca
Cordero di Montezemolo)