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martedì 11 ottobre 2016

#OroAzzurro, Atene 1896

“5 aprile 1896: davanti ai 70.000 spettatori assiepati nello stadio Panathinaiko di Atene, il braciere olimpico torna ad ardere. Il sogno del barone francese Pierre de Cou­bertin s’avvera, 1.503 anni dopo l’editto di Teodosio, impera­tore di Bisanzio che aveva messo al bando tutti i Giochi pagani a partire proprio da quelli di Olimpia, su esplicita richiesta di Ambrogio, vescovo di Milano. Si gareggia dal 6 al 15 aprile, 245 gli atleti (nessuna donna!) e 13 i Paesi rappresentati, seb­bene non esistano ancora le rappresentative nazionali.
I tedeschi Weingärtner (6 medaglie, di cui 3 ori, nella ginna­stica) e Schuhmann (4 ori tra ginnastica e lotta più un bronzo nei pesi) sono gli atleti più medagliati, nell’edizione segnata dalla prima maratona della storia, che vede il trionfo dell’eroe di casa Spyridon Louis, venditore d’acqua della vicina cittadi­na di Maroussi. A quella maratona avrebbe voluto prendere parte l’italiano Carlo Airoldi, arrivato ad Atene a piedi! Ma un premio di 2.000 pesetas ricevuto pochi mesi prima per la vittoria nella Torino-Barcellona del 1895 gli vale il ricono­scimento di “professionista” e ne causa l’esclusione. Ma un italiano in gara, la cui partecipazione verrà attestata solo anni dopo, e solo grazie all’impegno dei più valenti storici dell’o­limpismo, c’è: si chiama Giuseppe Rivabella, alessandrino, ingegnere titolare di un’importante impresa edile in Grecia, dove al momento dei Giochi vive già da tempo, tanto da essere sposato con una donna del luogo. L’8 aprile partecipa alla gara di tiro, senza però accedere alla finale del giorno successivo. Morirà poi in Italia nel 1913. La sua partecipazione è il primo “oro” della storia italiana alle Olimpiadi”.

Emozioni, sudore e gioia: questo è Oro Azzurro. Da Atene 1896 a Rio 2016, tutta l’Italia che ha vinto alle Olimpiadi estive, novità scritta a quattro mani dai giornalisti Dario Ricci e Carlo Santi. Oro Azzurro raccoglie le storie degli eroi dello sport italiano che dal lontano 1896 di Atene alla recentissima Rio de Janeiro hanno trionfato singolarmente e a squadre portando in vetta al mondo il Tricolore. Dal primo oro, nell’ippica con il conte Giovanni Giorgio Trissino, continuando con grandissimi campioni olimpionici come Nedo Nadi, Livio Berruti, Gelindo Bordin, Stefano Baldini, Gabriella Dorio, Sara Simeoni, i fratelli Abbagnale, Pietro Mennea, Giovanna Trillini, Federica Pellegrini, fino Fabio Basile (oro numero 200), Niccolò Campriani, Chiara Cainero, Jessica Rossi e tutti gli altri magnifici campioni italiani.

Nelle 207 medaglie d’oro, che gelosamente custodiamo, c’è la storia di tutta l’Italia dello sport. Ci sono i protagonisti di un’antologia straordinaria: dal Gian Giorgio Trissino che è stato il primo olimpionico italiano, a Ondina Valla, la prima donna con l’oro olimpico al collo nel ‘36 ai Giochi di Berlino. E tutti, davvero tutti, hanno un posto speciale nel nostro cuore”. (Giovanni Malagò

Abbiamo raggiunto, e poi superato, il traguardo della medaglia d’oro numero 200: questo risultato ci riempie di orgoglio; siamo a quota 207 di una storia importante, fatta di campionesse e campioni di grandissimo livello, una storia che comincia nel 1900 e che da allora non si è mai interrotta”. (Luca Cordero di Montezemolo)