«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed
eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e
devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza», queste sono le
prime righe della Dichiarazione universale dei Diritti Umani, approvata il 10 dicembre 1948. Proprio partendo da questa data l’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite festeggia il 10 dicembre la Giornata
Internazionale dei Diritti Umani.
Dal 1950 tutti
gli Stati membri sono invitati alla celebrazione di questa giornata nei modi a
loro più consoni. L’esempio più importante è quello della città di Oslo, che
consegna in questa occasione il Premio Nobel per la Pace. Quest’anno il Premio
è stato assegnato a Juan Manuel Santos, presidente della Colombia, per l’impegno
profuso nella pacificazione del Paese, sconvolto da oltre cinquanta anni di
guerre interne.
“L’anno
da poco concluso – dichiara Salil Shetty, Segretario generale di Amnesty International nel Rapporto 2015-2016.
La situazione dei Diritti Umani nel mondo - ha messo a durissima prova la capacità
dell’intero sistema internazionale di risposta alle crisi e agli sfollamenti di
massa di persone, che si è rivelato tristemente inadeguato. Era dalla seconda
guerra mondiale che i flussi di sfollati e di persone in cerca di rifugio non
raggiungevano le dimensioni globali attuali. Questa situazione è stata in parte
alimentata dal perdurare del conflitto armato in Siria, con ormai più della
metà della popolazione in fuga, oltre i confini nazionali o sfollata
internamente al paese. Finora i tentativi di trovare una soluzione al conflitto
non sono serviti a nient’altro che a mettere in luce divisioni globali e
regionali”.
Vogliamo
rendere manifesto il nostro impegno a favore dei diritti umani consigliando la
lettura del prezioso volume di Amnesty
International, che proponiamo, fino al 31 dicembre, a € 9,90 anziché €
19,90, perché la conoscenza è la migliore arma contro i pregiudizi.