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lunedì 24 aprile 2017

25 aprile, festa della Liberazione

Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, nacque in Italia la Resistenza. Il movimento sorse dall'impegno comune di individui, partiti e movimenti che decisero di contrastare l’occupazione militare tedesca e quella della Repubblica Sociale Italiana, fondata da Benito Mussolini sul territorio controllato dalle truppe della Germania nazista.

La Resistenza, che può essere inquadrabile nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazista, fu caratterizzata in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (ricordiamo tra questi cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici). La Resistenza raccolse quindi sia gruppi organizzati che spontanei di differenti estrazioni politiche, uniti però nel comune intento di opporsi militarmente e politicamente al governo della Repubblica Sociale Italiana (RSI) e degli occupanti nazisti tedeschi.

Ne scaturì la "guerra partigiana", che si concluse il 25 aprile 1945, quando l'insurrezione armata proclamata dal Comitato di liberazione nazionale per l'Alta Italia (CLNAI) riuscì a controllare la maggior parte delle città del nord del Paese, che era l'ultima parte di territorio ancora occupata dalle truppe tedesche in ritirata verso la Germania e soggetta all'azione repressiva delle formazioni repubblichine della Repubblica Sociale Italiana cui il movimento partigiano opponeva la propria resistenza. La resa incondizionata dell'esercito tedesco si ebbe il 29 aprile.

La Resistenza italiana terminò formalmente il 29 aprile, con la resa incondizionata dell'esercito tedesco. Ma i giorni dal 25 al 29 aprile furono intensi: infatti il 27 aprile Benito Mussolini fu catturato a Dongo, vicino al confine con la Svizzera, mentre, travestito da soldato tedesco tentava di espatriare assieme all'amante Claretta Petacci. Riconosciuto dai partigiani, fu fatto prigioniero e giustiziato il giorno successivo, il 28 aprile, a Giulino di Mezzegra, sul lago di Como. Il suo cadavere venne esposto impiccato a testa in giù, accanto a quelli della stessa Petacci e di altri gerarchi, in piazzale Loreto a Milano, ove fu lasciato alla disponibilità della folla. In quello stesso luogo otto mesi prima i nazifascisti avevano esposto, quale monito alla Resistenza italiana, i corpi di quindici partigiani uccisi.

Il 2 maggio il generale inglese Alexander ordinò la smobilitazione delle forze partigiane, con la consegna delle armi. L'ordine venne in generale eseguito. Una parte delle forze partigiane fu arruolato nella "polizia ausiliaria" ad hoc costituita.


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