Sarà alta 5,5 metri e peserà 400 chilogrammi
la croce ortodossa che il prossimo 6 aprile sarà innalzata sulla collina che
domina la città serbo-bosniaca di Višegrad. L'iniziativa, presa
dall'amministrazione ultranazionalista locale in accordo con il governo
dell'Entità della Repubblica serba di Bosnia, è stata annunciata da uno
stringato articolo uscito sul quotidiano Novosti, secondo cui
l'inaugurazione ufficiale del manufatto è prevista per il successivo 12 aprile.
Non è dato al momento conoscere il costo dell'operazione.
Si tratta dell'ennesima provocazione contro la
minoranza musulmano-bosniaca locale e di una nuova strumentalizzazione della
religione con l'obiettivo – dietro la scusa formale di ricordare i “volontari russi” che si sono “immolati” per la “difesa” della città – di mettere un ulteriore tassello nel lavoro di
pulizia etnica avviato con la strage di almeno tremila civili tra il maggio
1992 e l'ottobre 1994.
Esiste già, tra l'altro, nel locale cimitero
ortodosso, una lapide commemorativa dei 37 paramilitari russi arrivati a
Višegrad in quegli anni per saccheggiare e per ammazzare civili
musulmano-bosniaci in nome della Grande Serbia e pare assurdo che l'amministrazione
locale impegni risorse ingenti per realizzare un manufatto atto a dividere
invece che investire quegli stessi soldi per creare lavoro – e quindi unire –
in un territorio in cui il tasso di disoccupazione non solo è a due cifre, ma è
piuttosto vicino al 50 per cento della popolazione attiva.
La speranza è che si tratti di un pesce
d'aprile fuori tempo. Ma è più probabile che si tratti dell'ennesima
provocazione in vista del venticinquesimo anniversario dello scoppio della
guerra in Bosnia Erzegovina (5-6 aprile 1992). Varrà la pena ricordare che
prima dell'aprile del 1992 a Višegrad vivevano circa 22.000 persone, il 68 per
cento delle quali appartenenti al gruppo musulmano-bosniaco. Oggi vivono nella
cittadina circa 11.000 persone, delle quali poche centinaia appartenenti al
gruppo musulmano-bosniaco. La pulizia etnica, dunque, è perfettamente
riuscita...
Quando la croce sarà stata eretta, Višegrad
diventerà una nuova Mostar. Anche lì è stata eretta anni fa una croce abusiva,
sull'alto di una delle montagne che dominano la città. In quel caso, però, il
simbolo non è ortodosso ma cattolico. Il senso, tuttavia, è lo stesso...