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sabato 20 maggio 2017

Višegrad, 25 anni fa iniziava l’inferno da Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio, il nuovo libro di Luca Leone

Il 19 maggio 1992 il Corpo di Ušice viene richiamato oltre confine. Il lavoro che era stato chiamato a svolgere era completato. Ma nessuno, almeno tra i musulmani locali, poteva aspettarsi l’epilogo che racconte­remo nelle pagine che seguono.
Dopo la partenza del Corpo di Ušice, il primo atto formale compiuto in loco è la proclamazione della Municipalità serba di Višegrad a opera dei maggiorenti del Partito democratico serbo cittadino – davvero demo­cratico, nel nome… Un vero colpo di mano politico, con l’estromissione immediata dei non-serbi da qualsiasi ruolo. Non c’è neppure il tempo di capire che cosa stia realmente succedendo. Le forze paramilitari presenti in loco, guidate dai cugini Milan e Sredoje Lukić, la polizia e comuni cittadini trasformatisi in persecutori lanciano una campagna di pulizia etnica senza quartiere ai danni dei non-serbi. Non dei soli musulmani-bosniaci, per quanto la maggior parte delle vittime sarà annoverata tra questi ultimi. Non passa giorno in cui villaggi non siano attaccati; in cui a Višegrad e nei dintorni uomini, donne e bambini non siano vittime delle peggiori violenze, fino alla morte. Torture, stupri di donne e bam­bine, violenze sessuali di gruppo, saccheggio, minacce, sparizioni forza­te, deportazioni, esecuzioni sommarie, omicidi di massa, roghi di esseri umani rappresentano la quotidianità fino a tutta l’estate e la “normalità” fino almeno all’inizio di ottobre del 1994.
Višegrad diventa l’inferno in terra.

Višegrad si trasforma nella prima attuazione sul campo della pulizia etnica.